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La sosta a Bagan ci ha rigenerati e permesso di affrontare dieci ore di autobus in notturna e tornare a Yangon per visitare il più sacro tra gli stupa della capitale birmana e non solo, meta di pellegrinaggio almeno una volta nella vita di ogni buddista, la "Shwedagon Pagoda" ...

Shwedagon Pagoda




rituals
the beautiful golden stupa high 98 m.


candles

...essere nella capitale ci ha consentito inoltre di pianificare il resto del viaggio (grazie ad una lentissima ma presente connessione internet); abbiamo deciso nostro malgrado di abbandonare la Birmania un po' delusi dai prezzi triplicati, rispetto a un paio di anni fa, delle camere di guesthouse o alberghi. Il regime, che su questi esercizi ha ancora il massimo controllo, ha sicuramente approfittato del turismo in crescita; il sospetto che accompagna sempre chi va in posti come questi cercando di esercitare un "turismo consapevole" è che sia il solo governo ancora dittatoriale ad arricchirsi e non la gente comune, dato che le spese di vita quotidiane non sono aumentate in modo così esponenziale.
Il Myanmar resta comunque una meta da non perdere, un paese che si sta aprendo al mondo, riuscendo per il momento e nonostante tutto a mantenere  un'autenticità rara da trovare in altri luoghi.

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